Realizzare un piano di welfare

Contesto e domande frequenti

La diffusione del welfare aziendale è un tema all’ordine del giorno dei quotidiani e suscita un grande interesse per i vantaggi che offre, creando forti aspettative tra gli attori economici e le parti sociali. Con il crescere dell’interesse si presentano anche quesiti sulla fattibilità concreta di un piano di welfare.
Occorrono molte risorse per realizzare interventi di welfare aziendale? Non necessariamente: alimentare un piano di welfare può rappresentare l’occasione per rivedere il sistema di benefit e premialità precedentemente adottato, e anche per ridurre sprechi e inefficienze.
È una strada praticabile solo per le grandi aziende? Sono molti i casi di piccole e medie aziende che offrono welfare ai propri dipendenti, anche utilizzando le opportunità della nuova normativa sui premi di risultato, legando quindi l’offerta di benessere per i lavoratori al raggiungimento di obiettivi di miglioramento.

Quali problemi può risolvere

Il welfare aziendale può incrementare la produttività aziendale (e del lavoro) legando il benessere a obiettivi di miglioramento ed a una diversa gestione delle risorse umane focalizzata su: miglioramento del clima aziendale, attrazione di talenti e fidelizzazione dei lavoratori più qualificati. Anche la conciliazione vita-lavoro può beneficiare di un piano di welfare quando si prevedono misure innovative utili all’azienda e gradite ai lavoratori (dalla flessibilità dell’orario allo smart working). Un piano di welfare può contribuire ad affrontare obiettivi di rilancio e di crescita dell’azienda, facilitando e compensando – attraverso maggior benessere, autonomia, disponibilità di tempo e servizi, etc. – la richiesta aziendale di cambiamento organizzativo. In questo modo il welfare incentiva un ambiente di lavoro partecipativo in cui prevalgono gli elementi di fiducia e di reciproco committment.

Che cos’è

Un piano di welfare è un insieme strutturato e complesso di misure dirette alla generalità di lavoratori/trici. È composto da beni e servizi che offrono un vantaggio fiscale alle aziende e un maggior potere di acquisto ai lavoratori, fino agli interventi che regolano la prestazione di lavoro e sono coerenti con gli obiettivi di benessere. Affinché il piano abbia requisiti di efficacia ed efficienza i lavoratori devono poter scegliere le misure all’interno di un vasto paniere: sostegni per l’infanzia, contributi per le spese scolastiche, per i bisogni di cura in caso di malattia o non autosufficienza, servizi per la cultura e lo svago, benefit e convenzioni per gli acquisti, ma anche flessibilità oraria ed estensione dei congedi e dei permessi.

Le condizioni del cambiamento

Per introdurre un piano di welfare è fondamentale che sia coinvolto tutto il personale, a partire da quello impegnato in ruoli di direzione aziendale e di gestione delle risorse umane, fino ai lavoratori ed eventualmente ai rappresentanti sindacali. Il welfare è soprattutto partecipazione: il coinvolgimento di tutti dalla fase ideativa fino alla verifica dei risultati lo rende più rispondente ai bisogni dei lavoratori. Il piano di welfare aziendale non è solo “tecnicalità” perché mette in gioco la sensibilità e le competenze sociali del management (ad esempio legandovi le azioni di responsabilità sociale d’impresa), quelle sindacali e dei lavoratori/lavoratrici.

Le fasi per l’attivazione della misura

L’attivazione di un piano di welfare richiede attenzione, cura e tempi giusti. Nelle fasi di ideazione, preparazione e avvio, un piano di welfare deve prevedere un ampio orizzonte temporale, una solida base di risorse e il coinvolgimento di lavoratori e lavoratrici. In concreto, un buon piano di welfare aziendale deve realizzare innovazione di prodotto e di processo, una comunicazione aperta/circolare, attraverso il seguente iter:

  1. Analisi dei costi, dei benefit esistenti e dei canali di finanziamento del piano (risorse proprie, eliminazione sprechi e recupero efficienza, premio di risultato)
  2. Mappatura” della popolazione aziendale e dei fabbisogni
  3. Progettazione del piano e scelta degli interventi, beni, servizi.
  4. Informazione e comunicazione con i dipendenti relativamente ai contenuti ed alle modalità di accesso
  5. Messa in opera: realizzare un regolamento trasparente e accessibile, scegliere fra una gestione interna o utilizzando un provider esterno, definire le modalità di erogazione/fruizione.