Partecipazione diretta

La partecipazione diretta dei lavoratori, o “dal basso”, viene definita paritetica. Con questo si intende che

“i lavoratori intervengano, operino, ed esprimano opinioni che siano considerate di pari livello, importanza e dignità di quella dei responsabili aziendali con lo scopo di favorire un impegno dal basso che consenta di migliorare le prestazioni produttive e la qualità del prodotto e del lavoro” (interpretazione fornita dall’Agenzia delle Entrate, a seguito dell’applicazione della Legge sul salario di produttività).

La partecipazione diretta è incentivata dalla Legge di stabilità 2016 e migliorata e ampliata dalla Legge di Bilancio 2017. Viene prevista l’estensione della platea di beneficiari dei premi legati alla produttività aziendale:

  • è incrementato l’importo dei premi di produttività detassati fino a 4.000 euro (rispetto ai precedenti 2.500 euro), nelle imprese che prevedono la partecipazione dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro nelle diverse forme possibili, indicate dal contratto di secondo livello.
  • viene innalzato da 50.000 a 80.000 euro il tetto massimo di lavoro dipendente previsto per l’accesso alla tassazione agevolata.

La novità è stata accolta dalle aziende ed è positivo che nella prima fase di applicazione della normativa ci siano 1.985 contratti che prevedono un piano di partecipazione (fonte Ministero del Lavoro Gennaio, 2017). E’ presumibile che tra qualche tempo si possa avere un quadro aggiornato di come sia stata interpretata dalle aziende l’applicazione della norma. Ciò sarà possibile a seguito dell’attività di analisi e monitoraggio dei contratti depositati. Ad oggi però ci pare opportuno fornire qualche indicazione, a partire dalla letteratura e soprattutto dall’esperienza dei casi aziendali riscontrati e studiati anche all’interno dei progetti LaFemMe prima ed ora Equipe2020.

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