Partecipazione diretta e partecipazione organizzativa

Le forme di partecipazione diretta sopra elencate producono, se attuate con coerenza, intelligenza ed impegno, rapidi e profondi cambiamenti delle performance aziendali e del lavoro. In particolare:

  1. aumento di produttività globale di sistema e/o delle altre performance come velocità, rapidità di risposta, riduzione degli sprechi e quindi dei costi etc.
  2. crescita delle competenze tecniche e gestionali dei singoli e della organizzazione connesse alla diffusione del know how innovativo in generale. Questa diffusione risulta essere quasi sempre un fattore di successo dell’innovazione e produce l’organizzazione che apprende e comunità professionali in rete (comunità di pratiche) 
  3. evoluzione e modifica dei ruoli. In particolare: empowerment dei ruoli operativi, crescita dei ruoli di coordinamento dei team (team leader), evoluzione dei ruoli di comando gerarchico verso ruoli di leadership tecnico produttiva. Nell’insieme c’è una rapida evoluzione della micro - organizzazione e quindi della professionalità.

Lo sviluppo della partecipazione diretta può essere sostenuta da forme ed esperienze nuove di partecipazione organizzativa, attivata attraverso Commissioni di tipo paritetico. Un riferimento specifico alla partecipazione è tra l’altro contenuto nel documento CGIL, CISL, UIL del 14 gennaio 2016 "Un moderno sistema di Relazioni Industriali". Si può ipotizzare che, seguendo queste indicazioni, nei contratti di secondo livello si possono istituire  Commissioni per supportare, favorire e indirizzare il processo di sviluppo dell’innovazione e della partecipazione diretta, concordando ad es. i tempi, i modi, le condizioni e le forme di partecipazione citate sopra e coinvolgendo le RSU.  Questa prospettiva è presente anche nell’ultimo CCNL dei Metalmeccanici siglato a novembre 2016.